venerdì 9 aprile 2010

L'argomento retorico "Nemmeno i nazisti ..."

Quest'articolo su un obbrobrio che i partiti al governo in Israele stanno cercando a tutti i costi di far approvare - una legge che punisca finanziariamente le organizzazioni che celebrano la Nakba, ovvero la catastrofe che ha colpito circa 700 mila palestinesi, che lasciarono le loro case ed i loro beni quando fu fondato lo stato d'Israele (gli israeliani ammettono che una parte di loro fu brutalmente cacciata; negano che ci fosse un piano per la pulizia etnica della Palestina, come invece sostengono i palestinesi) - ha provocato questa discussione su Facebook, in cui sono intervenuto promettendo che avrei indagato.

Una prima indagine ha rintracciato questi articoli:
che mostrano che l'articolo originale era reo di almeno un'imprecisione: dava per già approvata la cosiddetta "Legge sulla Nakba", quando in realtà era stata approvata solo nella prima delle tre letture che una legge esige per essere promulgata dalla Knesset - il parlamento monocamerale israeliano.

Per quanto riguarda l'affermazione secondo cui questa legge stabilisce la galera per quei palestinesi che il prossimo 15 maggio "mostrassero sul volto segni di tristezza", mi sono fatto mandare da una mia amica israeliana di sinistra (e che condivide il mio giudizio assai negativo) una copia di questo progetto di legge, nel testo originale ebraico che qui allego:



הצעת חוק של חברי הכנסת                אלכס מילר
                                                          פניה קירשנבאום
                                                          חמד עמאר
                                                          דוד רותם                    

                                                         פ/1403/18                             

הוספת סעיף 3ב 
1.             
בחוק יסודות התקציב, התשמ"ה –1985[1], אחרי סעיף 3א יבוא:


"הוצאה אסורה
3ב.
(א)      גוף מתוקצב או גוף נתמך כהגדרתם בסעיף 21, ומוסד ציבורי הנתמך לפי סעיף 3א לא יוציאו הוצאה לשם ביצוע פעילות שיש בה –








(1)       שלילת קיומה של מדינת ישראל כמדינתו של העם היהודי;







(2) שלילת אופיה הדמוקרטי של המדינה;







(3) תמיכה במאבק מזוין או במעשה טרור, של אויב או של ארגון טרור, נגד מדינת ישראל;







(4) הסתה לגזענות, לאלימות או לטרור;







(5) פגיעה בכבוד דגל המדינה או בכבוד סמל המדינה;






בסעיף קטן זה, "הוצאה" – לרבות ויתור על הכנסה.






(ב)       ראה שר האוצר כי גוף מתוקצב או גוף נתמך לא קיים הוראה מהוראות סעיף זה, רשאי הוא לעכב סכומים שיש להעבירם לאותו גוף מתקציב המדינה, לרבות לפי כל דין."


דברי הסבר

חוק יסודות התקציב, התשמ"ה – 1985 קובע את עקרונותיו של תקציב המדינה ואת מרחב התמרון של מנסחי התקציב. מוצע, כי עקרון "הדמוקרטיה המתגוננת" יובא לידי ביטוי מעשי גם במסגרת הקביעה מהי הוצאה האסורה על גופים ממשלתיים ועל גופים הזוכים למימון ממשלתי.
בהתאם, ייקבע בחוק איסור על גופים ממשלתיים או כאלה שזוכים למימון ממשלתי, לארגן או לממן פעילויות שיש בהן כדי לערער את יסודות המדינה ולסתור את ערכיה הבסיסיים.
זאת, על מנת ליצור הרמוניה חקיקתית עם חוקים שונים במסגרתם הוקנו למדינה כלים להגנה על עקרונות היסוד שלה, למשל: סעיף 7א לחוק יסוד הכנסת, סעיף 1(א1) לחוק חסינות חברי הכנסת, זכויותיהם וחובותיהם, תשי"א –1951 וסעיף 39א לחוק הרשויות המקומיות (בחירות), תשכ"ה –1965).
בסעיף 3ב(א)(1) מוצע, כי ייאסר מימון פעילויות שיש בהן משום שלילת קיומה של מדינת ישראל כמדינתו של העם היהודי. טעם קיומה של מדינת ישראל הוא בהיותה מדינה יהודית. אופי זה מרכזי הוא לקיומה, ואין לאפשר לגופים אשר נתמכים כלכלית על ידי תקציב המדינה לממן פעילויות או ליתן חסות במסגרתן לפעילויות שיש בהן משום שלילת קיומה של המדינה כיהודית, בין השאר, על ידי ציון יום העצמאות או יום הקמת המדינה כיום אבל.
בסעיף 3ב(א)(2) מוצע, כי ייאסר מימון פעילויות שיש בהן משום שלילת אופייה הדמוקרטי של המדינה, והעקרונות העומדים בבסיס הדמוקרטיה, ביניהם, הכרה בריבונות העם המתבטאת בבחירות חופשיות ושוות; הכרה בגרעין של זכויות אדם, ובהן כבוד ושוויון, קיום הפרדת רשויות, שלטון החוק ורשות שופטת עצמאית.
בסעיף 3ב(א)(3) מוצע, כי ייאסר מימון פעילויות שיש בהן משום תמיכה במאבק מזוין או במעשה טרור, של אויב או של ארגון טרור, נגד מדינת ישראל. אין להשלים עם מצב בו מדינת ישראל מממנת פעילות אשר למעשה תומכת במאבק המזוין נגדה, ויש לשלול מימון במקרה בו הובעה תמיכה במעשה טרור, כהגדרתו בחוק איסור מימון טרור, התשס"ה–2005.
בסעיף 3ב(א)(4) מוצע, כי ייאסר מימון פעילויות שיש בהן משום הסתה לגזענות, לאלימות או לטרור. תופעות אלו נוגדות את הערכים שעליהם מושתתת מדינת ישראל. במשך דורות היה העם היהודי קורבן להסתה גזענית, לאלימות ולטרור, אך טבעי הוא שמדינת ישראל לא תקצה כל מימון לתומכים בתופעות אלו.
בסעיף 3ב(א)(5) מוצע, כי ייאסר מימון פעילויות שיש בהן משום פגיעה בכבוד דגל המדינה או בכבוד סמל המדינה.
בסעיף 3ב(ב) מוצע, כי תיקבע סנקציה בחוק המעניקה לשר האוצר סמכות שתסייע לו לאכוף את החוק ולבצעו.

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הוגשה ליו"ר הכנסת והסגנים
והונחה על שולחן הכנסת ביום
י"ד בתמוז התשס"ט – 6.7.09



[1] ח"ת התשמ"ה, עמ' 15



Questa è la traduzione - con qualche imperfezione, per cui non mi offendo certo se la farete verificare da un traduttore esperto e fidato:


Knesset Decimoottava

Proposta di legge dei deputati: Alex Miller
Pina Kirschenbaum
Hamud Amar
David Rotem
          
                                 
                                                         פ/1403/18                            
Si aggiunge il comma 3B
1.             
Alla legge sul bilancio del 5745-1985, dopo il comma 3A:


Spesa vietata
3B
(a)     Un ente finanziato o sostenuto ai sensi dell’articolo 21, ed un’istituzione pubblica sostenuta ai sensi del comma 3° non spenderanno denaro per compiere azioni in cui vi siano:








(1)     la negazione dello Stato di Israele come stato del popolo  ebraico;







(2) la negazione del carattere democratico dello stato;







(3)  sostegno alla lotta armata o ad atti di terrorismo, del nemico o di un’organizzazione terroristica, contro lo stato d’Israele;







(4) istigazione al razzismo, alla violenza od al terrorismo;







(5) Oltraggio alla bandiera dello stato  od allo stemma dello stato;






In questo comma “spesa” è l’eccedenza rispetto alle entrate






(b)     Se il Ministro del Tesoro vede che un ente finanziato o sostenuto non ha ottemperato alle disposizioni di questo comma, egli è autorizzato a trattenere le somme dovute al medesimo ente dal bilancio dello stato, in aggiunta a tutte le altre punizioni stabilite dalla legge.  


Spiegazioni
La legge fondamentale sul bilancio del 5745-1985 fissava i principi del bilancio dello stato e lo spazio di manovra di coloro che formulano il bilancio. Propone che il principio della “democrazia che si difende” sia esteso alle espressioni pratiche anche nel quadro della decisione di vietare una spesa agli enti pubblici o che ricevono finanziamenti pubblici.
 Allo stesso modo, si stabilisce in questa legge il divieto per gli enti pubblici  o che, come quelli, ricevono finanziamenti pubblici, di organizzare o finanziare attività in cui si mettono in discussione i fondamenti dello stato e se ne rifiutano i valori fondamentali.
Questo, al fine di produrre l’armonia legislativa con le diverse leggi nel quadro del fornire allo stato i mezzi per difendere i suoi principi fondamentali, come: il comma 7A della legge fondamentale sulla Knesset; l’articolo 1 (comma 1A) della legge sull’immunità, i diritti ed i doveri dei parlamentari del 5711-1951, ed il comma 39° della legge sulle autorità locali (elezioni) del 5725-1965.
Nel comma 3B(A)(1) si propone che sia vietato finanziare atti in cui si integri la negazione dell’esistenza dello stato d’Israele come stato del popolo ebraico. La ragion d’essere dello stato d’Israele è l’essere lo stato del popolo ebraico. Questo carattere è centrale per la sua esistenza, e non è ammissibile che degli enti che ricevono sostegno economico dal bilancio dello stato finanzino atti od offrano protezione nel quadro delle azioni che integrano la negazione dell’esistenza dello stato in quanto ebraico, e tra esse, attraverso la celebrazione del giorno dell’indipendenza come giorno di lutto.
Nel comma 3B(A)(2) si propone che sia vietato finanziare attività in cui si integra la negazione del carattere democratico dello stato, ed i principi che stanno alla base della democrazia, tra cui la coscienza che la sovranità popolare si manifesta attraverso il voto libero ed eguale; la coscienza dell’esistenza di un nucleo di diritti umani, tra cui quello alla dignità ed all’eguaglianza, l’esistenza della separazione dei poteri, del “rule of law” e dell’indipendenza della magistratura.
Nel comma 3B(A)(3) si propone di vietare il finanziamento di atti in cui si integri il sostegno alla lotta armata o ad atti di terrorismo, del nemico o di un’organizzazione terroristica, contro lo stato d’Israele. E’ inaccettabile una situazione in cui lo stato d’Israele finanzi attività che nei fatti sostengono la lotta armata contro di lui, ed è necessario revocare i finanziamenti nel caso in cui si esprima il sostegno ad atti terroristici, nel quadro della legge che vieta di finanziare il terrorismo, del 5765-2005.
Nel comma 3B(A)(4) si propone che sia vietato finanziare attività in cui si integri  l’istigazione al razzismo, alla violenza, al terrorismo. Questi fenomeni sono contrari ai valori su cui si fonda lo stato d’Israele. Nel corso delle generazioni il popolo ebraico è stato la vittima sacrificale dell’istigazione al razzismo, alla violenza ed al terrorismo, ed è naturale che lo stato d’Israele non dia un quattrino a chi sostiene questi fenomeni.
 Nel comma 3B(A)(5) si propone che sia vietato finanziare attività che integrino l’oltraggio alla bandiera dello stato od allo stemma dello stato.
Nel comma 3B(B) si propone che sia stabilita una sanzione legale che dia al Ministro del Tesoro il potere di attuare e far rispettare la legge.
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Consegnata al presidente ed ai vicepresidenti della Knesset
E messa in agenda il giorno
14 Tammuz 5769 – 6 Luglio 2009



Il commento è questo: enorme è la differenza tra il testo del disegno di legge e quello che è stato detto dall'articolo che ha scatenato la polemica. La proposta di legge prevede solo la revoca dei finanziamenti pubblici agli enti che organizzino manifestazioni in cui si neghi il carattere ebraico e democratico dello stato d'Israele, e nelle "spiegazioni" è precisato che organizzare una celebrazione luttuosa del giorno dell'indipendenza d'Israele dovrà essere considerato negazione siffatta. Nulla è previsto a carico delle persone che alla manifestazione partecipino, semprechè non violino altre leggi.

L'articolo originale è una menzogna, e chi lo ha riportato su Facebook si è fatto cassa di risonanza di questa menzogna. Non ha neanche la scusa che non conosceva la lingua ebraica, in quanto la traduzione che io ho fatto (e che è aperta ad ogni verifica) veniva molto ben riassunta dai cinque link in inglese che ho citato, e che qualsiasi persona avrebbe potuto trovare con un minimo di diligenza.

Che la destra, tanto in Israele che in Italia, non brilli per intelligenza è un fatto assodato; ma che fosse così stupida da pretendere di imporre alle persone di essere felici per legge era una cosa tanto incredibile da imporre una sana incredulità e voglia di verificare - come consigliava anche lo storico arabo mussulmano Ibn Khaldun.

Chi aveva fretta di ricorrere all'argomento retorico "Nemmeno i nazisti ..." non lo ha fatto, e non solo ha dimostrato di non sapere di che stava parlando, ma mi ha anche costretto, per smentire questa menzogna, a riportare integralmente dichiarazioni reboanti di persone alla cui sincerità non credo affatto.

Loro si dicono contro il razzismo, ma è chiaro a qualsiasi israeliano che, a pari gravità dei misfatti, la legge sarà molto più severa contro le organizzazioni arabe che contro quelle ebraiche israeliane. Ed i palestinesi d'Israele, qualunque sia il loro atteggiamento verso Israele, non potranno che ritenerla un altro pretesto per discriminarli.

Personalmente, ritengo che l'indipendenza d'Israele sia stata una degli eventi da celebrare del 20° Secolo - ma non si può ignorare che molte persone ne sono state vittime. La "legge sulla Nakba" è un tentativo stupido prima ancora che ingiusto di chiudere il dibattito, impedendo che alla contrapposizione tra vincitori e vinti segua una visione comune della storia.

E' un errore trattare la Guerra d'Indipendenza israeliana come se fosse stata una battaglia tra fascisti ed antifascisti; è stata semplicemente una guerra per il possesso di un territorio - ed il giudizio etico va perciò riservato alle atrocità che vi furono commesse.

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