martedì 12 marzo 2013

Storia d'amore tra due bicchieri

Magnifica invenzione la lavastoviglie: metti dentro due bicchieri d’oro bianco, e ne ritrovi poi quattro; se guardi bene e vedi che quelli che hai messo dentro sono due bicchierini da ristorante cinese, con sul fondo le immagini di un uomo e di una donna nudi, e gli altri due che tiri fuori hanno sul fondo i faccini di due bebè, allora ti rendi conto di non aver contato male.

Fai la controprova usando il programma rapido anziché quello standard (perché hai fretta e non puoi aspettare tre ore), e vedi che i due bicchieri in più hanno le foto di due prematuri nell’incubatrice; guardi meglio e scopri che, mentre i bicchieri con le immagini di persone adulte sono decorati con sei brillanti intorno alla base,  e quelli con le immagini di neonati con qualcosa che assomiglia molto loro, i bicchieri con le immagini di prematuri hanno invece qualcosa che assomiglia alle punte di una matita.

Il sospetto merita immediata verifica, ed un gioielliere conferma: tutti i bicchieri sono di oro bianco; ma solo quelli con le immagini di adulti e neonati sono decorati da diamanti, da 2 carati l’uno, mentre gli altri hanno invece dei pezzi di grafite.

“Il diamante nasce quando la grafite viene sottoposta nel mantello della Terra a pressioni e temperature che non puoi immaginare; ed infatti sono proprio i bicchieri con le immagini di bimbi prematuri quelli decorati con diamanti immaturi,” spiega il gioielliere, che aggiunge, “Sembra che la tua lavastoviglie sia capace di produrre eccellenti diamanti sintetici ad una frazione del costo industriale. Congratulazioni!”

“E’ una normale lavastoviglie. I primi due bicchieri li ho comprati ad un’asta, e li ho pagati tanto per il valore dell’oro e dei diamanti, nonché per l’antichità delle immagini – non però per la loro capacità di riprodursi, probabilmente ignota ai precedenti proprietari. Bisognerà capire come e quando è insorta.”

***

Tutto cominciò nel 1687, quando il tremendo imperatore mogul Aurangezeb assediò la città indiana di Golconda, il cui re Abul Hasan Qutb Shah aveva smesso di onorare il tributo annuo.

Se la dinastia Qutb Shahi era di grande cultura e tolleranza religiosa, Aurangezeb si era fatto la fama di intollerante distruttore di templi, ed un bramino decise di salvare i libri più importanti scrivendo sul margine bianco di ogni pagina il Nome Ineffabile di Dio in ebraico, ed affidandoli ad un ebreo.

Questi, disgustato dal contenuto idolatrico delle opere, fece quello che prescriveva la sua religione: li seppellì, perché fosse la forza degli elementi a dissolvere il nome divino – nessun uomo era autorizzato a distruggerlo.

Il bramino ci contava, e sperava, dopo la fine delle ostilità, di riuscire a disseppellire i libri; ma egli morì nell’assedio, che terminò dopo otto mesi per il tradimento di uno dei difensori, che aprì una delle porte della città al nemico.

I libri perciò rimasero sepolti per tre secoli nel cimitero ebraico della città, dove l’umidità li sfarinò e fece sì che le immagini tantriche di un uomo ed una donna venissero a contatto – in piacevole contatto, visto che procrearono molte copie di se stesse.

Golconda è famosa per i diamanti, e dodici diamantini che incorniciavano ogni immagine dei due amanti si riprodussero insieme con loro; nel 1987 un gemmologo di T’aipei visitò Golconda insieme con il suo amante, un uomo d’affari ebreo di San Francisco, e quando questi volle essere accompagnato al cimitero ebraico, il gemmologo vide le gemme sotto la terra macerata dai monsoni e dalle sepolture.

Una parte del tesoro va allo scopritore, ed i due amanti con esso aprirono un ristorante gay nel famoso quartiere Castro di San Francisco, un ristorante non solo elegante, non solo raffinato, non solo lussuoso, ma tale da provocare nello stesso Aurangezeb la sindrome di Stendhal.

Non tutti i diamantini furono venduti: la metà adornò dei bicchierini d’oro per gli ospiti, ed anziché decorarne il fondo con le foto di pornostar dei due sessi, i proprietari del ristorante vi posero i frammenti dei libri tantrici con le immagini maschili e femminili – quelle a cui il Museo di Golconda aveva rinunciato, in quanto ne erano state generate in gran numero.

Quei bicchieri venivano scrupolosamente lavati a mano, e nessuno perciò si rese conto di che cosa poteva accadere a metterli nella lavastoviglie; però anche le coppie gay alla fine scoppiano, ed il gemmologo tornò a T’aipei, portando con sé sei bicchieri – tre maschili e tre femminili – per il proprio personale museo.

Infelicissima fu la scelta dei bicchieri: le immagini di due di loro erano innamorate l'una dell'altra (mentre il resto era contentissimo del ruolo di stalloni e fattrici svolto senza particolari preferenze mentre erano sepolti a Golconda), ma ignari il gemmologo e l’uomo d'affari le avevano separate.

Hong, il maschio, fu portato a Taipei, mentre Huang, la femmina, rimase a San Francisco – inconsolabili, e con un solo desiderio: riunirsi.

Nel frattempo, la notizia del ritrovamento delle immagini tantriche e dei diamanti nel cimitero ebraico di Golconda aveva fatto il giro della stampa ebraica di tutto il mondo, ed a Tel Aviv una giovane dottoranda in criminologia di nome Hannah lesse un articolo illustrato con alcune delle immagini tantriche.

Subito telefonò al padre chiedendogli quando sarebbe andato in India per affari.

“Fra due settimane, Hannah”, egli rispose, “Perché me lo chiedi?”

“Mi accompagneresti a Golconda?”

“A Golconda? Vuoi occuparti della gioielleria di famiglia? Va bene, ricaverò un paio di giorni liberi e ti porterò in quella favolosa città.”

In realtà, Hannah ed i suoi compagni di corso avevano sviluppato un software che stimava la distanza genetica tra le persone sulla base dei loro ritratti, fotografici ed anche pittorici, e sottoponendo a quel software le poche immagini che illustravano l’articolo, era giunta alla conclusione che rappresentassero persone reali, con consanguineità ben superiore alla media – ovvero fratelli e sorelle di una famiglia che praticava l’incesto da generazioni.

Sottoporre tutte le immagini a quel software avrebbe permesso di porle in un albero genealogico – un grande successo per l’Hi-Tech israeliana! Per questo Hannah si recò a Golconda, e grazie al software scoprì, prima che glielo dicessero, che al Museo mancava circa ¼ delle immagini – in quanto esse lasciavano evidenti lacune nella genealogia.

La direzione del Museo spiegò che quelle immagini erano state il premio per gli scopritori, e che Hannah doveva recarsi a San Francisco per ammirarle, in quel famoso ristorante cinese più strabiliante dei casinò di Las Vegas.

Tutte le lacune tranne sei furono colmate a San Francisco, ed il ritrovamento più significativo fu quello della madre ed ava di tutte le figure, la Huang disperata per essere stata separata da Hong, il loro padre ed avo.

Il gemmologo che aveva ritrovato il tesoro non abitava più a T’aipei, e neppure un investigatore privato riuscì a rintracciarlo; l’uomo d’affari ebreo che era stato il suo amante andò a cercarlo personalmente, e lo ritrovò in una sauna di Kaohsiung.

Dopo che i due ebbero festeggiato la loro riunione, Hannah propose loro di organizzare, insieme con il Museo di Golconda, una mostra di tutte le immagini tantriche ritrovate nel cimitero ebraico, presso il Museo d'Israele a Gerusalemme – le sponsorizzazioni avrebbero coperto le spese.

I due accettarono, ed il mondo scientifico apprezzò molto la mostra; però il principale sponsor si tirò indietro all’ultimo momento: infatti era apparso evidente agli studiosi di paleografia che avevano esaminato tutti i frammenti rinvenuti nel cimitero, non solo le immagini pruriginose, che il materiale era finito lì dentro perché una mano poco avvezza alla scrittura ebraica aveva scarabocchiato il Nome Ineffabile di Dio sulle pagine, per costringere gli ebrei a seppellire quei libri idolatrici.

Inoltre, il fatto che il software avesse chiarito che soltanto Huang ed Hong non erano consanguinei, e che tutti i loro figli, nipoti, eccetera avevano commesso incesto senz’altro limite che il rispetto verso la coppia  loro capostipite (essendo innamorati, Hong ed Huang si concedevano solo l'uno all'altra), rendeva quelle immagini molto più imbarazzanti che per la loro nudità – e ci fu perfino qualche giornale di quelli distribuiti nelle sinagoghe israeliane che fece del ritrovamento la testimonianza della depravazione dei non ebrei.

Infine, uno dei pochi deputati scapoli della Knesset si fece coraggio, ed a nome di molti colleghi propose di riservare l’uso di quel software alla polizia, e solo su mandato di un giudice – per evitare che il suo uso incontrollato svelasse adulteri ed incesti, e fosse occasione di “leshon ha-ra’ = lingua malvagia (perché distrugge la reputazione altrui)”.

Tutto questo indusse Mif'al ha-Payis [le Lotterie di stato israeliane] a ritirare la sponsorizzazione, e lasciò gli organizzatori della mostra con il problema di coprirne le spese –  il pubblico era affluito numeroso, ma il ricavo dei biglietti non bastava certo.

Si incaricò Christie's di vendere all’asta la coppia madre, i bicchieri Hong ed Huang, che spuntarono un buon prezzo, che pagò le spese ed arricchì tutti quanti.

Il compratore era un avvocato dai modi spicci che, dopo aver controllato che i diamanti fossero bene incastonati nei bicchieri, pensò bene di farli brillare mettendoli in lavastoviglie.

***

L’avvocato Romano brevetterà la riproduzione assistita da lavastoviglie dei bicchieri, e questo gli permetterà di deporre la toga; Hannah diventerà una professoressa di Criminologia all’Università Ebraica di Gerusalemme, e preferirà avere figli con la fecondazione artificiale piuttosto che sposarsi con un uomo; Wang e Levi, i due scopritori del tesoro nel cimitero, lanceranno insieme una catena di ristoranti, ognuno con una coppia di bicchieri che si autoriproducono, e faranno così soldi a palate - ma non saranno più amanti, bensì solo soci.

FINE

Nota: Non ho trovato notizie di una comunità ebraica a Golconda - l'esistenza di un cimitero ebraico in quella città va perciò considerata una licenza letteraria.

venerdì 1 marzo 2013

Pecorina

Pecorina

(inizio)

All’interfono del Cap. Picard due voci dicono: “Ufficiali Tramaglino e Mondella a rapporto, signore.”

Quando Picard li fa entrare, i due dicono in rapida successione:

“Sono Renzo Tramaglino, e Lucio Mondella è il mio sposo.”

“Sono Lucio Mondella, e Renzo Tramaglino è il mio sposo.”

Picard dapprima sorride, ma quando vede che i loro volti rimangono seri, allibisce, e concitato ordina all’interfono:

“Riker? Numero Uno? Controlla se ci sono impedimenti matrimoniali tra gli ufficiali Mondella e Tramaglino – ed istruisci le loro domande di asilo politico!”

(sigla iniziale)

Troy spiega a Picard, Riker e Crusher che gli ufficiali Tramaglino e Mondella vengono dal pianeta Pecorina, precisando:

“Di questo pianeta non c’è niente da ridere. I suoi maschi umanoidi subiscono il destino degli agnelli del passato – ad una settimana di età, quelli che non dimostrano spiccate qualità eugenetiche vengono castrati …”

“O meglio,” precisa Crusher, “i loro testicoli naturali, passibili di produrre ormoni e spermatozoi, vengono sostituiti con ghiandole artificiali che producono solo ormoni. Questi maschietti avranno un corpo sano ed una vita sessuale appagante – ma non potranno procreare.”

Riker osserva: “Si violano comunque i loro diritti fondamentali. Nessuno può essere sterilizzato per legge – era una delle grandi lezioni del Novecento.”

“Quello che è peggio,” riprende Troy, “non è che se una persona la passa liscia da piccolo può poi stare tranquillo: se una persona manifesta anormalità genetiche, lui e la sua prole possono essere castrati anche in seguito.”

“Ed il comportamento omosessuale in quel pianeta è considerato sintomo di anormalità genetica,” aggiunge Picard, mentre Crusher ribatte, scuotendo la testa: “Non è ancora certo in nessuna specie umanoide. Ed essere omo anziché etero è come essere mancini anziché destri – inconsueto, ma corretto.”

“Però,” chiede Riker, “perché vogliono castrare gli omosessuali anziché aspettare che svaniscano da soli dal pool genetico?”

Crusher risponde: “Non conosco le statistiche relative a Pecorina; posso però dire che Kinsey aveva scoperto negli USA che il 37% della popolazione adulta aveva avuto l’orgasmo in un rapporto omosessuale, ma solo il 4% circa era esclusivamente omosessuale ...”

Troy conclude: “Gli eugenetisti della Pecorina vogliono disfarsi di coloro che fanno la differenza tra i due gruppi, e che garantiscono che, se ci sono dei geni per l’omosessualità, essi non si estinguano.”

Riker conclude: “Il caso sembra chiaro: i due ufficiali subiranno discriminazioni e rischiano la castrazione se tornano sul loro pianeta, quindi meritano l’asilo politico.”

Picard osserva però: “La Flotta Stellare non può avere ufficiali che non possono recarsi nel loro pianeta natale. Se loro ricevono l’asilo politico, perdono il grado.”

In quel momento appare “Q”, vestito da drag-queen, con tette più grandi di quelle di Troy e Crusher messe insieme.

Troy e Crusher dicono: “Carino!”, mentre Picard gli chiede: “Un caso interessante il nostro, vero, Q?”

“Vorrei risparmiare a Tramaglino e Mondella discriminazioni, castrazione e degradazione,” risponde Q.

“E come?” chiedono tutti.

“Riparando il loro l’orientamento sessuale. Quello che è successo nel tuo ufficio, Jean-Luc, è ancora segreto, vero?”

“Vade retro, Satana!” risponde Picard, e Crusher chiosa: “Sei l’unico che potrebbe farne degli etero, lo sappiamo; ma perché riparare quello che non è rotto?”

“La Federazione Unita dei Pianeti è nata per difendere i diritti degli esseri senzienti, tra cui quello alla propria identità sessuale,” aggiunge irato Riker, “tu ci stai proponendo di chiudere bottega!”

“Hai mai amato qualcuno, Q?”, chiede impietosa Troy, e Q risponde: “Solo femmine. Tra i miei conspecifici il sesso è una decisione razionale, non è condizionato da un orientamento.”

“Ecco perché tu ci spii e ci provochi, Q,” sentenzia Picard, “nella nostra imperfezione esploriamo possibilità a voi precluse.”

“Touché,” risponde Q, che aggiunge: “Vedo che devo intervenire in questo caso stando con i vostri avversari anziché con voi.”

“Studiati la vita di Otto Weininger, allora. Imparerai che significa odiare se stessi,” conclude Troy prima che lo stupito Q svanisca.

(stacco 1)

Udienza presso la Corte dei Diritti Fondamentali della Federazione Unita dei Pianeti.

Tutti si alzano in piedi perché entrano i giudici, ma la Presidentessa Guinan dice: “Seduti ed ascoltate. Il governo di Pecorina, qui rappresentato dal signor Q, si è appellato alla decisione con cui era stato concesso l’asilo politico a Renzo Tramaglino e Lucio Mondella, sostenendo che loro mancano dei requisiti per contrarre matrimonio e chiedere asilo politico. La Federazione, qui rappresentata dal Tenente Comandante Data, chiede che la decisione venga invece confermata.”

Troy chiede sottovoce a Riker: “È stata una buona idea scegliere come avvocato un androide?”

“Non può essere manipolato da Q, ed ha imparato in pochi minuti tutta la legge e la giurisprudenza. Non potevamo scegliere meglio.”

Q esordisce: “Il trattato tra la Federazione e Pecorina consente la castrazione degli infanti; quindi, se avessimo scoperto una peculiarità genetica pericolosa in Tramaglino e Mondella  quando sono nati, non vi sareste opposti alla loro castrazione …”

Data interrompe: “La corte sappia che l’elenco delle peculiarità genetiche che rendono passibili di castrazione è stato aumentato a dismisura appena dopo la prima sentenza del caso Tramaglino e Mondella, con una legge a cui è stata data priorità superiore a quella del bilancio dello stato. Tutte le altre volte che si è fatto questo, la legge esentava dalla castrazione chi aveva già compiuto la settimana di vita; ma questa versione, promossa dal qui presente Q, ha effetto retroattivo – dimostrando così parzialità a danno di Tramaglino e Mondella.”

“No, no, no,” ribatte Q, “il mio governo conosce il genoma di Tramaglino e Mondella, e non ci sono le peculiarità indicate dalla nuova legge. Quindi, loro non verranno castrati, semmai snobbati e discriminati. Il problema è un altro: se non hanno i geni dell’omosessualità, come mai è venuto in mente loro di sposarsi?”

Data fa testimoniare Crusher, che spiega che anche su Pecorina sono stati riscontrati maschi omosessuali senza evidente componente genetica – l’osservazione di Q non ha quindi senso.

Q ribatte: “Se una persona si dichiara omosessuale, le credereste se non avete la prova che ha mai avuto rapporti con il suo sesso? E se si dichiara innamorata, le credereste se non l’avete mai vista scambiare effusioni con colui o colei che ama?”

Data risponde: “Anche una monaca di clausura, entrata vergine in convento, sa se è etero o lesbica.”

“Lo ammetto,” risponde Q, “ma ora devo chiamarla a testimoniare davanti a questa corte, Tenente Comandante Data.”

“Perché?”

“Non ha ospitato lei, nel suo runabout, per due settimane, gli ufficiali Tramaglino e Mondella, durante una missione pericolosa?”

“Sì”.

“Li ha visti dimostrare apertamente il proprio amore?”

“No.”

“Nemmeno quando siete tornati all’Enterprise-D, lo stesso mattino in cui hanno imitato la scena dei Promessi Sposi in cui Renzo e Lucia cercano di sposarsi sorprendendo Don Abbondio?”

“Devo dire di no.”

“A verbale!”, strilla Q, “La prima volta in cui Tramaglino e Mondella hanno dato dimostrazione pubblica del proprio affetto è stato nell’ufficio del Capitano Jean-Luc Picard.”

La Presidentessa Guinan chiede: “Signor Q, dove vuole andare a parare?”

“Il rapporto della missione a cui accennavo è in parte secretato,” spiega Q; “Quello che il pubblico può leggere fa pensare che siano accadute cose veramente traumatiche, e ci siamo chiesti se Tramaglino e Mondella non abbiano finto un amore che non c’era, che andava contro la loro natura, per avere il congedo anticipato ed il pretesto per lasciare un pianeta che li aveva mandati allo sbaraglio”.

(stacco 2)

Riunione di emergenza al quadrato ufficiali; Riker chiede a Data: “Qual è la tua opinione sui sentimenti di Tramaglino e Mondella?”

“Che loro si amino lo hanno dimostrato più volte,” risponde Data, “purtroppo i fulgidi esempi di grande valore e grande amore accaduti davanti ai miei occhi sono secretati; di tanto in tanto, sentivo dei rumori venire dalla loro camera o dalla loro tenda, ma non erano inequivoci – non potrei giurare che erano degli orgasmi.”

“Noi donne invece non lasciamo dubbi quando godiamo”, osserva la Crusher, però Troy ribatte: “Ma se perfino le donne lesbiche fingono l’orgasmo l’una con l’altra!”

“Dopo che hai rivelato questo segreto,” osserva sorridendo Riker, “senza far cascare il mondo, potremmo forse svelare quello che è accaduto in quella missione e può dimostrare che Tramaglino e Mondella non sono dei simulatori.”

“Nossignore,” osserva Picard, “Occorre dimostrare la sincerità di Tramaglino e Mondella senza rivelare segreti militari.”

“Non si può ricorrere all’anonimizzazione?”, chiede Data, e Troy risponde: “Si usa riferendo casi clinici, per camuffare il paziente - ma si può usare in un tribunale senza compromettere il valore della testimonianza?”

“No,” risponde Picard, che poi si rivolge a Data: “Rispondimi senza reticenze: mi spieghi perché, mentre eri in missione con Tramaglino e Mondella, ti firmavi Giulio Cesare?”

“Cesare era noto come la moglie di tutti i mariti ed il marito di tutte le mogli,” risponde Data, e Picard coglie l’assist: “Chi era il marito?”

“Renzo Tramaglino”.

“E chi era la moglie?”

“Lucio Mondella”.

Troy e Crusher sgranano gli occhi: “Data! Perché non ce l’hai mai detto?”

“È imbarazzante per un androide ammettere di avere una sessualità non standard - perché con un uomo, perché con più di un uomo, perché con dei commilitoni.”

“Questo dimostra che Tramaglino e Mondella sono gay,” osserva Riker, “ma non che si amino.”

Troy ride e dice a Riker: “Conosci più le donne degli uomini: per una donna, se il proprio partner propone una cosa a tre, vuol dire che egli od ella non la ama più; per un uomo, vuol dire che lo ama così tanto da voler condividere i più grandi piaceri!”

“Certo – come si condivide il piacere della gola cenando insieme, così si condivide quello del letto trombando insieme,” riformula Riker, che aggiunge: “E tu in queste cose sei donna o sei uomo?”

“Uomo quando sono single, donna quando sono in coppia,” risponde sorniona Troy.

Data riprende il discorso: “Non sono solo bravo; sono anche immune dai morbi umani, e quindi un bel regalo per una coppia che si ama molto!”

“E per noi due?” chiede ironica Crusher, sbalordendo tutti e facendo arrossire Troy – un rossore tanto evidente da spiazzare Picard e Riker, e da far dire a Data: “Potrebbe essere una buona idea – in fin dei conti, incinte non vi posso mettere.”

Picard si ricompone e dice: “Sono contento che uno dei migliori ufficiali della Flotta Stellare sia bisessuale e pure gaudente, ma vi avverto che se vai a letto con Beverly Crusher, io la lascio!”

“Tesoro! Che bello che tu abbia rivelato quello che provi per me! Grazie, Data!” dice tutta contenta la Crusher.

“Niente da dire, Deanna?”, chiede Riker a Troy, che risponde: “Io e Beverly siamo delle grandi amiche; c’è stato del sesso tra noi, ma non ci definiremmo una coppia. La coppia la faccio con te, William”.

Data conclude: “Questo è il mio segreto: che io lo faccia o non lo faccia, unisco le coppie e le convinco ad uscire allo scoperto. Domani, in udienza farò il mio capolavoro.”

(stacco 3)

Il giorno dopo, all’udienza Data cede il mandato di avvocato a Riker, e sale sul banco dei testimoni insieme con Tramaglino e Mondella – stupendo il pubblico. Q vorrebbe interrogare i testi, ma ora tocca a Riker cominciare chiedendo: “Quando ha conosciuto, Data, i qui presenti Tramaglino e Mondella?”

“Biblicamente o militarmente?” risponde Data, spiazzando Q e chi nel pubblico parteggia per Pecorina.

“Faccia lei,” ribatte Riker precisando, “Dica tutto, tranne i segreti militari. C’è la diretta.”

“Siamo stati incaricati di una missione segreta; io non ho chip emozionale, ma il gaydar funziona a meraviglia, e quando ho incontrato una così bella coppia ho capito che avrei unito l’utile al dilettevole. Può stupire gli etero in ascolto, ma è molto frequente che una coppia gay si impegni in rapporti a tre, e non vedevo l’ora di essere letteralmente in mezzo a loro.”

La Presidentessa Guinan interviene: “Eviti i particolari troppo crudi, per favore. Non è un processo per stupro questo.”

Data ribatte: “A dire il vero, eravamo cotti, quindi posso dire che sono stato il passivo di Renzo e l’attivo di Lucio. Il mio comandante Picard conosce i miei gusti (non per esperienza diretta – lui preferisce le belle donne) e sa che quando mi trovo in questa situazione mi firmo ‘Giulio Cesare’ …”

“La regina della Bitinia,” osserva la Presidentessa, “il prototipo del versatile”.

“Per l’appunto,” riprende Data, “E posso dire che ci siamo divertiti alla grande. E mi rendevo pure conto che loro due si amavano – mi condividevano come si condivide un bel dolce od un frutto succoso; non ero la copertura per il loro disamore.”

Q riesce ad inserirsi nel discorso chiedendo: “Ma perché ieri ha risposto che …”

“Lei ha usato l’avverbio ‘apertamente’, ed apertamente noi non eravamo altro che dei leali combattenti della Flotta Stellare. Ma è stato dopo che ci siamo ‘mescolati’ alla grande, per usare il verbo dei lirici greci, che loro si sono accorti il loro sentimento non poteva accontentarsi del sacco a pelo, della latrina militare, della santabarbara. Sono stato io a catalizzare il loro desiderio di proclamare l’amore al mondo.”

“Pensa che li incontrerà ancora?” chiede maligno Q, e Data risponde: “Amore e fedeltà non sempre vanno d’accordo, nemmeno tra gli etero. La domanda non ha senso.”

La Presidentessa Guinan chiede: “Signor Q, vuole chiedere conferma a Tramaglino e Mondella?”

“Vostro onore, non serve: quando Data parlava il loro volto si illuminava, ed è la miglior conferma,” risponde Q.

“Il contraddittorio è finito,” dichiara la Presidentessa Guinan, “la corte entra in camera di consiglio.”

Due ore dopo la corte annuncia la conferma della precedente sentenza, che riconosce la validità del matrimonio di Renzo Tramaglino e Lucio Mondella, e concede loro il diritto d’asilo. Pecorina deve pagare le spese di giudizio.

Q si avvicina a Picard per congratularsi con lui, e Picard risponde: “Vedo che sai perdere. Ma perché hai fatto la spia raccontando al parlamento di Pecorina quali combinazioni genetiche possono indirizzare verso l’omosessualità?”

Q ride, prende Picard da parte e gli dice: “Guarda che Beverly ha ragione: non si è sicuri che ce ne siano; però a Pecorina volevano per forza un elenco, e lo sai che cosa ho dato loro? L’elenco dei geni che rendono disposti a subire una dittatura senza ribellarsi, e propensi ad opprimere il prossimo senza scrupoli.”

“Ah!” esclama Picard.

“Tempo due generazioni, e non si castrerà più nessuno in Pecorina. E la dittatura omofoba che la opprime svanirà come una bolla di sapone,” profetizza Q prima di svanire lasciando Picard con un palmo di naso.

(sigla finale)