Lo ammetto: ho subìto una diagnosi di "disturbo della personalità borderline", e perciò le recensioni che ho cominciato a leggere due settimane fa del libro:
mi hanno indisposto abbastanza per convincermi a leggerlo. Ne è valsa la pena, ma avverto che il libro va letto per intero, altrimenti si rischia di fraintenderlo, ed ora vi spiego perché.
Simon Baron-Cohen è uno psichiatra famoso per i suoi studi sull'autismo (Sacha Baron-Cohen, l'attore diventato famoso con il personaggio di "Borat", è suo cugino), ed in questo "spettro" di disturbi lui ha rinvenuto come caratteristica principale la mancanza di empatia - l'empatia è la capacità di percepire gli stati d'animo altrui (empatia affettiva) e reagire in modo appropriato (empatia cognitiva).
Il titolo e sottotitolo del libro si possono così tradurre in italiano: "La scienza del Male: sull'empatia e le origini della crudeltà", e Simon Baron-Cohen lo ha scelto perché ritiene che i crimini, dai più lievi (ingiuria verbale) ai più gravi (genocidio) nascano da una mancanza di empatia, transitoria o permanente, che ci permette di trattare le altre persone come oggetti - e gli oggetti che non servono o sono d'impaccio possono essere rotti o distrutti senza rimorso.
Secondo Simon Baron-Cohen, ci sono almeno tre sindromi psichiatriche in cui la mancanza di empatia è esclusivamente dannosa, e perciò lui le chiama condizioni "Zero Negativo", ed una in cui la mancanza di empatia può essere controbilanciata da un incredibile talento, e perciò la chiama "Zero Positivo".
La condizione "Zero Positivo" è data dai disturbi dello spettro autistico, di cui la condizione a miglior funzionamento, in cui il talento non è impacciato da disturbi del linguaggio o del comportamento, è chiamata "Sindrome di Asperger" - ne ho già parlato qui.
Le condizioni "Zero Negativo" sono date da tre disturbi di personalità: "Disturbo Borderline di Personalità", "Psicopatia (una forma grave di Disturbo Antisociale di Personalità)", "Disturbo Narcisistico di Personalità".
Mi permetto di osservare una cosa su queste tre condizioni: Simon Baron-Cohen le ha descritte scegliendo tre casi paradigmatici, ovvero assai gravi, in modo che anche un profano si rendesse conto di che cosa significa avere questi disturbi per il paziente - e, va detto, anche per chi lo circonda.
In realtà molti casi sono più lievi (la "psicopatia" invece è per definizione una forma grave), ed anche se è avvertibile un "disturbo", ciò non vuol dire che in essi il funzionamento sociale sia completamente compromesso, oppure che l'empatia sia letteralmente azzerata; nel caso particolare del disturbo di personalità borderline, si è notato che l'empatia affettiva può essere ben superiore alla media (ovvero il paziente comprende molto meglio dei non-disturbati le emozioni altrui), ma quella cognitiva (ovvero la capacità di reagire in modo adeguato a codeste emozioni) può essere disarmantemente bassa - quanto basta per mettere il paziente in situazioni incresciose.
Per quanto riguarda le condizioni Zero Positivo, Simon Baron-Cohen dice che sono caratterizzate da una grande capacità di individuare le regolarità (in inglese "pattern") nel mondo naturale ed ideale, il che li rende spesso ineguagliabili in molti campi della scienza; poiché però non c'è altrettanta regolarità nel mondo sociale, e non hanno un'empatia che li aiuti, nei rapporti sociali si perdono.
Però è raro che le persone autistiche compiano crimini, secondo Simon Baron-Cohen, perché proprio il loro incessante ragionare li porta a creare un codice morale molto sofisticato, che pur non partendo dall'empatia, giunge comunque al rispetto per l'altro; inoltre, le persone autistiche danno un enorme valore alla verità, tanto da non essere capaci di dire "le bugie bianche", e da diventare spesso i "whistleblowers", cioè le persone che denunciano a gran voce la violazione di una regola.
Alcuni criminali sessuali sono persone autistiche (un caso lo cita anche Simon Baron-Cohen), in quanto non riescono letteralmente a capire un no che non sia inequivocabile, e non hanno idea di come si creano le relazioni umane; però risulta difficile immaginarsi un Asperger nel ruolo di Talat Pasha (il coordinatore del genocidio degli armeni) o di Adolf Eichmann (l'organizzatore della Soluzione Finale).
Essi avrebbero infatti capito subito che i pretesti con cui i turchi od i nazisti volevano giustificare i genocidi erano delle menzogne, sarebbero stati relativamente immuni dai pregiudizi antiarmeni ed antisemiti dei loro connazionali (così come lo sono da quelli omofobici), ed il loro codice morale razionale li avrebbe indotti a bloccare i genocidi, anziché dirigerli.
Ho detto che il libro va letto per intero: infatti, quando parla delle condizioni "Zero Negativo", Simon Baron-Cohen parla solo delle concause ambientali, e solo in seguito parla anche degli studi che mostrano che ci sono delle cause genetiche, e di come lui sta indagando proprio sulla genetica dell'empatia - se uno non legge tutto il libro, può credere che le concezioni di Simon Baron-Cohen siano rimaste ferme a trenta-quarant'anni fa, quando di ogni disturbo psichico si riconosceva come unica causa una famiglia disfunzionale.
Un punto debole che Simon Baron-Cohen ammette nel libro senza riuscire a superarlo è che i suoi studi finora spiegano solo la mancanza di empatia generalizzata, non la mancanza di empatia verso alcune persone e non altre; tipico caso sono stati i nazisti che massacravano gli ebrei e si prendevano cura dei propri familiari, ed oggi molti omofobi sono un esempio altrettanto tipico di mancanza di empatia verso un gruppo di persone.
Questo problema attualmente è affrontato meglio dalla psicologia sociale che dalle neuroscienze - ci vorranno, penso, diversi decenni per capire come un pregiudizio od un'ideologia possano "spegnere" le aree del cervello che fanno parte del "circuito dell'empatia" e trasformare una persona sana ed equilibrata in un genocida od omo-cida.
Ciao, RL
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